
Il borgo settecentesco sorse intorno alla chiesa parrocchiale intestata a Santa Maria Maddalena. Le case seguivano un allineamento rudimentale dettato dai dislivelli del terreno roccioso che solo raramente potevano adattarsi a livellamenti. Per superare le differenze di quote, a volte notevoli come nel quartiere Castelletto a nord ovest della chiesa, si creavano gradinate più o meno agevoli. In altre zone (ad esempio alle spalle di via Garibaldi), alle gradinate si accompagnano stradine strette e anguste, chiamate carrugghi. Quando, nel 1887, la città fu dichiarata piazzaforte marittima e quindi di interesse nazionale per la difesa dello Stato, conobbe un notevole sviluppo più ordinato e più attento ai valori estetici. A questa fase appartengono i palazzetti con balconi e ringhiere di ghisa di un certo pregio delle vie Garibaldi e Vittorio Emanuele.
La piazza Umberto I, più nota col nome di piazza Comando, segnava il confine della città borghese. Fu oggetto di un vero piano urbanistico con la costruzione di sei palazzine disposte su due linee curve a limitare la vasta spianata al cui centro fu costruito il palco della musica; a mare, la banchina dell’ammiraglio, un lungomare curato e due grandi basamenti per le bandiere completarono la piazza. Da questa, a partire dal 1887, prese forma la città militare: tutti i terreni sulla costa fino al ponte che collega l’isola a Caprera, furono espropriati per ospitare le sedi dei comandi, il Genio Militare, i circoli per ufficiali e sottufficiali, il ricreatorio per i marinai, e poi la stazione delle torpediniere, le Scuole per gli allievi sottufficiali, l’ospedale, le caserme di disciplina e l’arsenale. Nel 2009 l’ospedale e l’arsenale furono trasformati in strutture alberghiere per ospitare il G8 che fu poi trasferito all’Aquila, lasciando opere mai utilizzate (l’ospedale) o abbandonate a causa di una mancata bonifica a mare (l’arsenale).