È stato costruito nei primi anni del Novecento sull’arenile che ospitava il grande scalo degli Olmi. Sulle colonne del portale e sui loro basamenti si vedono le tracce dei bombardamenti alleati del 1943 che distrussero buona parte dell’arsenale militare, affondarono l’incrociatore Trieste e danneggiarono il Gorizia.
Nell’androne del palazzo, sul muro di fronte all’ingresso, una lapide di marmo riporta la lettera scritta da Garibaldi dopo il suo primo soggiorno all’isola nel 1849. A destra della porta è conservata una delle palle di cannone lanciate dall’artiglieria comandata da Napoleone Bonaparte nel 1793; nel salone consiliare è esposto lo stendardo creato dai maddalenini in quei drammatici giorni e che, sopra un disegno raffigurante Santa Maria Maddalena che protegge la sua isola ai piedi della croce, riporta il motto Per Dio e per il Re Vincere o Morire.
Sulla parete destra un quadro donato dal pittore maddalenino Carlo Battaglia; su quella sinistra la figura di Antonio Susini Millelire, compagno d’armi di Garibaldi in America Latina.