
Dopo circa dieci anni dalla occupazione dei sardo-piemontesi che sanciva il passaggio dell’arcipelago al Regno di Sardegna (1767), quasi tutta la popolazione si era spostata verso la costa, intorno a Cala Gavetta che diventava il centro dell’economia legata al mare. La chiesetta della Trinita era troppo lontana e, quindi, si dovette costruire una nuova chiesa che, però, risultò subito troppo piccola. Nel 1814 fu avviata la costruzione della chiesa attuale, di dimensioni ragguardevoli, in stile barocchetto piemontese. Tutti gli abitanti concorsero con offerte di denaro, di giornate lavorative e di materiale, coordinati dal protettore dell’isola, l’ammiraglio Giorgio Andrea Des Geneys che, oltre al generoso contributo iniziale, aggiunse, in dono, il pulpito, l’altare maggiore e la bella cappella di San Giorgio. La devozione alla Santa Patrona della quale si conserva una bella statua lignea di origine sconosciuta, si manifesta il 22 luglio con una grande festa.
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